Un po’ come quando si gioca a tombola, i politici stanno cercando un modo di portarsi a casa almeno uno dei premi in palio. Tutti puntano alla tombola ovviamente, ma è ormai chiaro a tutti che senza i numeri giusti non si va da nessuna parte.
Quest’oggi infatti il centro-destra ha tentato un atto di forza che, in verità, era più un sondaggio interno. Ha deliberatamente deciso di bruciare la candidatura della Casellati, già seconda carica dello Stato e che per poco non ha fatto il salto di qualità.
È ormai chiaro che la destra, tutto questo “ruolo da kingmaker” non ce l’ha, ed oggi nonostante l’endorsement di Silvio Berlusconi la candidata di bandiera (espressione per altro di Forza Italia!) è andata sotto. Ha preso meno di 400 voti: numeri chiari, che ricordano come il cdx una maggioranza tutta sua non ce l’ha.
C’è comunque il fatto che qualcuno ha sicuramente remato contro, ma rimarrà il dubbio su chi non l’ha votata all’interno della stessa coalizione. Insomma, un bagno di sangue nel quale ha rischiato di scivolare anche il cavaliere mascarato, che alla fine si è ben guardato dal fare il passo più lungo della gamba.
A questo punto, gli scrutini a vuoto continueranno, con annessi voti goliardici che continuano ad arrivare per Sergio Mattarella ed altri nomi di bandiera. Ogni partito cerca di portare acqua al suo mulino. Tanto, una votazione in più che cambia?
A noi comuni mortali non resta che aspettare, guardando l’indegno spettacolo di una classe politica che ribadisce continuamente slogan come “a casa” o “non siamo attaccati alla poltrona” e che poi, all’atto pratico, cerca di parare un tavolo per non andare ad elezioni anticipate. Ci si accorda, insomma, per spartirsi il premio della tombolata prima di averlo ancora vinto.
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