C’è uno sfregio che non passa mai di moda, un evergreen con il quale – addirittura – apriamo il 2022. Parlo della cacca. A volte quella dei cani, altre quella di qualche disgraziato. Che come gesto di massimo disprezzo, viene accuratamente raccolta e messa in bella vista: non solo per farvi sentire a disagio, ma anche per paragonarvi direttamente a qualcosa.
Si tratta, in fondo, di rendere praticamente l’espressione “pezzo di merda”, non tanto come insulto ma come svilimento. Volendola prendere con filosofia potremmo dire che dallo sterco nascono i fiori, ma diciamocelo: è molto difficile articolare tali concetti quando scendi di casa e ti trovi uno stronzetto sulla maniglia della portiera della tua auto.
È quello che è accaduto quest’oggi alla consigliere Floriana Mungari, che nell’ultimo mese ha vissuto – politicamente parlando – un periodaccio. Prima è stata attaccata da più fronti per l’assegnazione di circa 7 mila euro ad un gruppo a lei vicino, da utilizzare per realizzare delle serate di cinema all’aperto. Oltre a lei sono stati attaccati – ingiustamente – anche i partecipanti di quei gruppi, che alla fine hanno deciso di fare un passo in dietro.
Apro una piccola parentesi, dato che qualche consigliere comunale e qualche “giornalista” aveva paventato addirittura di fondi sottratti illecitamente. Quei 7 mila euro sono stati assegnati ad un altro soggetto che ha realizzato, come spiegato nel mio post precedente, degli spettacoli per bambini. Nessuno però ha pensato di specificarlo, o semplicemente dirlo, quindi tanto vale farlo.
Oltre alla cattiveria verbale buttata addosso alla Mungari, oggi si aggiunge anche la cattiveria pratica. Quella cacchina messa proprio nell’intermezzo tra la maniglia e la portiera, dove ci vai a mettere la mano senza pensarci. Un gesto che mi riporta alla mente ciò che si racconta degli sfregi che facevano i topi d’appartamento, quando rapinavano le case in città negli anni ’70 ed ’80: dopo aver portato via ciò che c’era di prezioso, rompevano il resto e facevano la cacca nel centro di una stanza, o sul letto.
Usanze barbare, forse arcaiche, non saprei. Ma sempe in voga. Ed è opportuno chiedersi cosa abbia potuto scaturire questo gesto: è la prima volta che si registra una cosa del genere ad un consigliere comunale. Scherzo di cattivo gusto? Opera di qualche “nemico” personale? O forse, comportamento esortato proprio da chi ha messo in croce la consigliera?
Dovremmo porci queste domande, all’inizio del nuovo anno, per cercare di costruire una società migliore. La vita va avanti in ogni caso, ma se proseguiamo in questo modo, con questa gogna perpetua che distoglie l’attenzione da tutto il resto, continueremo a generare mostri e mostruosità.
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