Avevate mai sentito un vescovo ricordare ai bambini che Babbo Natale non esiste, ed affermare al contempo la storicità della figura di San Nicola? No? Beh, nemmeno io, almeno fino ad oggi.
Però è successo: il vescovo di Noto ha rovinato la serata a centinaia di persone che erano accorse per partecipare ad un evento. Le sue esternazioni sono state drastiche, al punto da provocare le lamentele delle famiglie. Questo perché il vescovo (ne parliamo perché é originario di Isola Capo Rizzuto) ha semplicemente detto la verità. Cioè che Babbo Natale non esiste.
Lo ha fatto però nel modo più sbagliato, volgare ed irrispettoso di tutti: di fronte a tanti bambini che partecipavano ignari, e sopratutto senza tener conto dell’educazione e delle storie raccontate in ogni famiglia presente. Insomma, ha fatto come fa la chiesa: non glien’è fregato un cazzo.
Per motivare le sue ragioni, il vescovo si appresta a precisare che a differenza di Babbo Natale la persona di San Nicola (da cui sappiamo si ispira) è una figura storica. Anche questo è un po’ un clichè del clero, che pretende di motivare ogni cosa parlando di “figure storiche” e dunque “reali” o comunque “esistite”. Il problema però non è questo.
Il problema è che questo San Nicola (originariamente di Myra, poi tramutato in di Bari nonostante lo rivendichi anche Venezia) ha una storia completamente inventata dalla chiesa stessa. Ed ogni nazione, andando a vedere le dovute differenze tra cattolici, ortodossi, protestanti e via dicendo, tenta di accaparrarsi qualche vicenda del santo.
Daltronde, la storia è un’altra, e pur ammettendo che parliamo di una figura realmente esistita, ne sappiamo solo ciò che ne ha voluto tramandare la chiesa stessa. Insomma, Babbo Natale e San Nicola (per come lo conosciamo) non sono affatto diversi: sono due personaggi di fantasia.
Chissà se il vescovo accetterebbe di buon grado tutto ciò.
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