Nelle ultime settimane ho girato attivamente in città per acquistare una cisterna per la raccolta di acqua piovana. Nonostante mi sia recato in vivai, negozi specializzati e consorzi, alla mia richiesta mi hanno guardato tutti un po’ male, liquidandomi subito con un “no” secco.
Devo ammettere che ultimamente i miei livelli di paranoia sono aumentati. Non fosse bastata la pandemia – con le difficoltà a fare la spesa ed a reperire alcuni alimenti – ecco che ora sono arrivati gli attesi rincari. Non solo sul cibo, ma anche su generi essenziali come corrente elettrica e gas. E sono previste ulteriori “carenze”, come quella annunciata sulla pasta.
Somma tutto questo alla recente limitazione di impiego dell’acqua potabile per irrigare l’orto, ecco che mi sono sentito un po’ alle strette. È strano non avere un piano secondario, una sicurezza in caso di problemi. E l’acqua è forse una delle cose che mi preoccupa di più, dato che le scorte di cibo in casa non mancano.
Da qui l’idea: utilizzare la superficie di un tetto di circa 14 metri quadri per il recupero dell’acqua piovana, al fine di avere un’ulteriore serbatoio (oltre a quello potabile) per uso esterno. Si tratta di una superficie modesta, che tuttavia dovrebbe garantirmi una raccolta di almeno un migliaio di litri d’acqua tra autunno-inverno-primavera. Le piogge sono già iniziate, ma generalmente il periodo di massima è tra novembre e febbraio.
Mi rendo conto che dev’essere una delle mie solite richieste fuori luogo, nel senso che a Crotone non capita sicuramente tutti i giorni di veder entrare qualcuno che ti chiede una cisterna per l’acqua piovana. Eppure, sostanzialmente, sto girando a vuoto: ho perso almeno un mese di tempo, perché menzionare “acqua piovana” manda in tilt un po’ tutti.
Alla fine non mi resterà che acquistare un fusto in plastica (o una cisterna di quelle disponibili online) e collegarci un sistema grondaia-pluviale, senza deviatore. Anche perché la cisterna grande sarà collegata ad una di scorta più piccola, o in alternativa a secchi, e dubito che avrà necessità di stoccare tutta quest’acqua. Anche se spero esattamente il contrario.
Resta l’incredulità, che tuttavia mi costringe a girare per paesi o, alla fine della fiera, a comprare online. Cosa che avrei già fatto se fossi stato alla ricerca di oggetti stra-particolari… ma insomma, una cisterna, che non si trovi in un territorio agricolo come il nostro, dà da pensare.
Lascia un commento Annulla risposta