A Crotone il tema sul fine vita non sembra aver fatto breccia tra i cittadini. Sui social si sussegue qualche messaggio, stanco, tra chi è favorevole e contrario. I soliti attivisti, che da entrambe le parti conosciamo bene. Pochi banchetti, spesso ad orari improponibili (per il sottoscritto). Ma per fortuna ieri qualcosa è cambiato.
Ieri infatti è stato annunciato dall’Associazione Luca Coscioni che per il referendum sul fine vita si sarebbe potuto firmare anche online. È la prima volta che in Italia si può partecipare ad una raccolta firma senza doversi recare in qualche banchetto, e dimostra – ancora una volta – tutte le potenzialità dello Spid a discapito di sistemi terzi.
Inutile dire che ho preso la palla al balzo, vista anche la carenza di iniziative sul territorio. Daltronde, in Calabria l’adesione è, per ora, molto bassa: raccolte appena 13 mila firme, e la provincia crotonese è ultima per numero di adesioni, solo 177 (!) fino a qualche giorno fa.
A livello nazionale, per fortuna, le cose vanno un po’ meglio: leggo oggi su Il Manifesto che si sarebbe già raggiunta quota 400 mila firme. Sembra dunque scontato il raggiungimento di almeno mezzo milione di firmatari entro fine settembre, aprendo dunque la strada al referendum vero e proprio. E li sarà un’altra partita.
Ad ogni modo, sono contento di questa firma online e spero che riesca a mobilitare più persone, che non devono più alzarsi neanche dalla poltrona. La conquista di un diritto fondamentale è solo un bene, visto che siamo così in ritardo su una scaletta di marcia già definita decenni fa.
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