Nel pomeriggio di ieri, intorno all’ora di pranzo, il TG3 ha mostrato un exit poll su Crotone stravolgente: Voce era in testa con una percentuale compresa tra il 39% ed il 43%, e Manica era secondo con una percentuale compresa tra il 31% ed il 35%. Che i due sarebbero andati al ballottaggio era certo già da diverse settimane – ne ho parlato anche nella mia solita previsione pre-voto – ma che Voce fosse addirittura in vantaggio su Manica… era un’opzione assai improbabile.
Oggi infatti, con la pubblicazione delle proiezioni che si susseguono con lo spoglio, il risultato è sensibilmente cambiato: Manica è saldo attorno al 40%, mentre Voce si attesta attorno al 35%. Le percentuali oramai sono destinate ad attestarsi e consolidarsi in questo senso, lasciando aperto sempre lo spiraglio del ballottaggio (e li vedremo chi sosterrà chi, ne parleremo meglio più avanti).
Trovo dunque l’opportunità consona per ribadire che gli exit poll – ossia le domande poste agli elettori fuori da seggio dove hanno votato – non sempre corrispondono alla realtà. Per il semplice fatto che le persone mentono. La considerazione da fare a scrutinio concluso sarà sulla forbice di voti espressa tra l’exit poll ed il dato definitivo, e, a voler essere picinùsi, bisognerebbe andare a confrontare il dato con il seggio preso in riferimento dal giornalista della Rai: solo in quel caso sapremo se c’è stato, in quel seggio, un exploit Voce o solo una buona dose di bugiardi.
Non c’è bisogno di commentare la sconfitta annunciata di Correggia, nè la dèbacle di Arcuri: bisognerà solo prendere nota dei loro voti complessivi, per vedere dove andranno a finire tra due settimane.
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