In vita mia ne ho viste di cose, ma di una cane randagio dalla nominata talmente cattiva da meritarsi una lettera aperta sui giornali non ne avevo mai sentito parlare. Né tantomeno me lo sarei aspettato. Ma oggi è stata pubblicata proprio una lettera a difesa di un nuovo randagio del lungomare, che pare si chiami Nero pur essendo tutto bianco.
In effetti, questo cane bazzica da un po’ in zona Carmine, libero e scodinzolante, tra qualche spuntino ai cassonetti e qualche biscotto lanciato dai residenti. Eppure, non tutti l’hanno accolto come sempre, con la pacata indifferenza mossa verso tutti gli altri randagi.
In queste sere infatti mi è capitato di vedere dapprima una signora che passeggiava con il suo cagnolino armata di bastone per scacciare quella bestia. Successivamente, un uomo armato di un lungo legno, simile ad un’asta per biliardo, sempre pronta per aggredire il cagnaccio.
Semplice fobia, o paura di un’animale realmente aggressivo? Il lungomare ne ha conosciuti di randagi (per citare i più famosi: Willy, Stella, Pasqualina, Bianca, Polpetta, Rambo), ed è sempre stata la stessa storia: qualcuno ne aveva apertamente paura nonostante la loro indole mite e quieta. Che Nero rientri in questa casistica?
Per ora, si è limitato a giocare con il mio cane, ricevendo qualche coccola e più di qualche biscotto. Passa spesso da casa, e non è mai parso nervoso, arrabbiato o aggressivo. Ma si sa, con gli animali bisogna prestare dovuta attenzione. Nonostante le segnalazioni è ancora tra noi, e spero, in fin dei conti, che diventi un nuovo cane di quartiere.
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