Avrete letto, probabilmente, che in queste ore è nato un nuovo comitato. Si chiama Comitato per la Provincia della Magna Grecia, e riunisce buona parte dei comuni costieri dell’alto cosentino. Tutta la fascia jonica, per intenderci, da Cariati fino alla Basilicata.
L’idea del comitato è quella di distaccarsi dalla “politica cosenzacentrica“, colpevole di disinteressarsi completamente dai problemi del lato jonico, ed intende farlo in due modi: proponendo una nuova provincia autonoma – già ribattezzata, così come negli anni ’60, “provincia della sibaritide” – oppure supportando il passaggio dei comuni dell’alto jonio nella provincia di Crotone (che diventerebbe la nuova “provincia della magna grecia”).
È ancora tutto un divenire, e la prima udienza pubblica del comitato si terrà a Settembre. Tuttavia, mettendo da parte i campanilismi che già si leggono sopratutto sul web (uno su tutti, la scelta del capoluogo), l’idea ha un senso. Ha un senso sopratutto se vista nell’ottica di una costruzione di una grande provincia, che per numero di abitanti finirebbe per avere un peso ed un impatto non indifferente.
Le cose da tenere a mente sono tante, ed allo stato attuale tenderebbero a far demordere anche i più tenaci battaglieri: si tratterebbe di una provincia estesa ben oltre i tremila cinquecento chilometri quadrati, comprendente oltre sessanta comuni. Ne esistono di più grandi, certo, ma è bene chiedersi come si pensa di affrontare tutto ciò. La provincia di Crotone in fondo conta 27 comuni, eppure le problematiche sono ben evidenti e note.
Ad ogni modo, senza voler mettere il carro davanti ai buoi, non si può non ritenerla un’idea sensata. Una nuova provincia per la Calabria, un nuovo punto di forza, che aggregherebbe due tra i comuni più popolosi della regione sotto l’egida di un unico ente.
Vedremo gli sviluppi del caso. Per adesso, non ci resta che aspettare e vedere quanti comuni, effettivamente, aderiranno al progetto.
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