In queste ore il web si sta riempiendo di commenti entusiasti per l’approvazione del Decreto Calabria, avvenuta poco fa con una maggioranza di 240 voti. I sostenitori grillini hanno già invaso gruppi, community e profili con le solite immaginette dove si parla di “legalità”, “giustizia” e “novità”, infarciti con i soliti “finalmete” ed “era ora”. Tutti si dicono contenti di una cosa in particolare: l’aver tolto il controllo della sanità dalle mani della politica.
Probabilmente, è l’unica cosa che il Decreto Calabria non fa. Questo infatti riduce il raggio di intervento da parte del governatore regionale, ma aumenta quello dei commissari, che vengono scelti (manco a farlo apposta) dal governo. Gira e rigira è sempre una questione politica, e semmai i 5S sono riusciti a togliere la patata bollente dalle mani di Oliverio (l’arcinemico piddìno), per metterla però in mano a dei “soldati scelti” che cambieranno in futuro in base a chi governerà il paese.
E del debito milionario della sanità calabrese, che è commissariata da oltre un decennio? Staremo a vedere, ma quel che è certo è che fino ad oggi nessun commissario ha mai migliorato la situazione. E non ci sono troppe speranze che quelli scelti dal M5S riusciranno a fare di meglio.
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