I “ragazzi meravigliosi” del M5S calabrese sono davvero fenomenali. Ogni giorno inondando i social con messaggi inverosimili e propagandistici, dando l’idea di spendersi quotidianamente per la Calabria e per il Sud. Fanno almeno una mezza dozzina di post al giorno a testa, dove si vantano di portare milioni e milioni di euro come mai prima d’ora, o di ristabilire rapporti interroti “dai governi precedenti”.
Sappiamo bene che si tratta di una tattica: una marea di post, di annunci, di immaginette colorate, per nascondere la più totale assenza di investimenti e progetti per il meridione. Un meridione nuovamente abbandonato e accantonato da ogni idea non solo di sviluppo, ma anche di inclusione e “parificazione”.
Ed oggi, 14 Febbraio, il copione è andato in scena senza intoppi. L’approvazione del P.L. 327 da parte della Prima Commissione porta verso lo step finale la norma “taglia vitalizi” che riguarderà tutti i consiglieri regionali della cittadella. Una norma di buon senso, che arriva anche un po’ in ritardo rispetto alle aspettative. Ma arriva, e questo è l’importante.
Il M5S, nella persona di Alessandro Melicchio, ha contestato la norma parlando di “reintroduzione dei vitalizi” e “riammissione del magna-magna”, lasciandosi andare a fantasiose ricostruzioni purtroppo ampiamente condivise ed apprezzate in rete. Ricostruzioni molto poco veritiere, smentibili semplicemente leggendo i testi citati.
Ma perché lo fanno? Perché diffondere fesserie? Per distogliere l’attenzione dalle trattative per l’autonomia fiscale Veneta, che proprio in questi giorni sta facendo piccoli passi da gigante.
Il carattere del governo è a traino leghista, ed anche i grillini più puri lo sanno bene. Ma non lo ammetteranno mai. Si accontenteranno della mancetta del reddito di cittadinanza (per chi lo riceverà), delle belle parole e delle discussioni vuote e futili. Perché i grillini sono fatti così: danno sempre la colpa agli altri. E quanto toccherà a loro essere giudicati, troveranno qualche scusa.
Va così in scena “l’ammucciatina”, costante e continua, di tutta una serie di norme e decisioni che penalizzano la Calabria ed il Sud.
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