Ieri sera, all’ora di cena, il telegiornale ci ha avvertito del nuovo saluto fascista fatto in mondovisione negli Stati Uniti. Dopo Elon Musk, in fatti, è venuto il turno di Steve Bannon, che alla fine di un articolato discorso (concluso con un amen) ha teso braccio e mano destra verso il pubblico.
Così come Musk, anche Bannon minimizza. E sopratutto nega che fosse un saluto fascista. Dice di aver semplicemente “salutato” la folla, niente di più. Stessa scusa usata dal miliardario, che aveva incassato anche il sostegno del governo Israeliano, questa volta non pervenuto.
Diciamoci la verità: non siamo di fronte a piccoli “errori di comunicazione”, ma ad una strategia ben precisa che, tra le altre cose, punta a sdoganare certi discorsi e riabilitare un estremismo sopito da tempo. Altrimenti, per quale motivo bisognerebbe scommettere sulle elezioni tedesche, per di più sul partito di estrema destra?
Il motivo è sì politico (siamo di fronte ad una nuova internazionale, questa volta di destra), ma è anche nostalgico, almeno nelle intenzioni di alcuni esponenti come Bannon e Musk. Ed è una cosa almeno in parte nuova, perchè si mischia un nuovo concetto di destra: estremamente liberale sui temi economici, avversa alla macchina statale ed al suo funzionamento, ed al contempo patriottica e “sovrana” al punto da promettere di “redistribuire” (!) i soldi risparmiati direttamente tra i cittadini.
Potremmo parlare di una politica rossobruna, sdoganata effettivamente da tempo in una società che non riesce più a distinguere – nè a prendere posizione – tra destra e sinistra. E certo, gli americani in questo sono dei buoni maestri da tempo: il problema semmai è che li stiamo seguendo a ruota libera, in un’ottica ultra-liberista che sarà un bagno di sangue ben peggiore di quello che stiamo già vivendo.
Andando oltre l’aspetto economico, c’è poi un altro concetto, quello coercitivo, basato sulla necessità di azioni risolute a problemi ritenuti gravi, a partire dall’immigrazione. L’ho già scritto, in America si parla di deportazione, in Europa di remigrazione, ma il risultato non cambia: i problemi della nostra società, di natura economica, vengono ascritti ai migranti. E tanto basta, evidentemente.
Quelle braccia tese potrebbero essere solo degli esempi di cattivo gusto, al di là della politica (perchè in molti, anche a destra, hanno subito preso le distanze dall’accaduto), ma potrebbero celare anche altro. Per adesso, non possiamo far altro che includerli nel bestiario americano da cui, evidentemente, dipendiamo molto più di quanto non pensassimo.
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