Se Occhiuto parla, qualcosa sà. E l’inaspettata apertura di quest’oggi sulla fine del commissariamento sanitario, è un po’ un fulmine a ciel sereno, che arriva dopo il niet del governo di fine anno. Perchè Occhiuto è stato molto chiaro, affermando che la sanità calabrese sarà fuori dal commissariamento entro qualche settimana.
Commissariamento che dunque, verosimilmente, potrebbe concludersi entro la fine di questo 2025. Una grazia del gibileo, che per una notevole coincidenza viene annunciata da un’esponente della destra: stessa parte politica che ne fù artefice (ricordate Scopelliti?).
Battute a parte, la vera domanda adesso è: cosa dobbiamo aspettarci da questo annuncio? Perchè è, a tutti gli effetti, un grande annuncio, un traguardo notevole, che se incassato da Occhiuto rappresenterà un merito innegabile, che farà inevitabilmente crollare tutte le accuse sulla sua gestione sanitaria.
Ma… il dubbio è che tutto si riduca ad una mera questione economica. Perchè tutti sappiamo (o dovremmo sapere) che il primo articolo del testo che regola i commissariamenti sanitari riguarda il famigerato “recupero del disavanzo”. Bisogna dunque ridurre il debito. E ciò è possibile solo tagliando dovunque sia possibile.
Fin qui, lo ripeto, è innegabile l’operato di Occhiuto, che ha reclutato medici cubani pagati dalla Regione tramite un apposito accordo e bypassando così la spesa sanitaria. E sono stati bravi anche i commissari delle Asp regionali, che, a parte qualche cena da 6 mila euro, sono riusciti ad approvare i bilanci facendoli riconoscere dai revisori dei conti.
Bastava così poco? Un dubbio lecito, che apre però ad un altro scenario: cosa ci rimarrà di questi anni di commissariamento? Ve lo dico io, una terra bruciata. Il comparto sanitario calabrese ne sta uscendo con una bella medaglia sul petto, perchè sono tutti stati bravi a fare i conti ed ecco che finalmente i conti tornano. Ma non torna tutto il resto.
Dei nuovi ospedali annunciati non ne è stato completato uno, ad esclusione di singoli reparti, ed i tempi di realizzazione appaiono sempre più lunghi nonostante ci si trovi estremamente vicini allo scadere del 2026 (termine del Pnrr). Le assunzioni vanno a rilento, come confermato dallo stesso Occhiuto, e nonostante i bandi non si trova personale sanitario.
Sommando il tutto alla mancanza di investimenti (ed agli investimenti errati, come le ambulanze usate quasi tutte ferme), la fine del commissariamento assomiglia più ad una vittoria di Pirro: finalmente potremo dire di averlo sconfitto, questo commissariamento. Ma a che prezzo?
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