Sorpresa: anche a Reggio Calabria verrà istituita una facoltà di medicina e chirurgia. Lo ha annunciato, nei giorni scorsi, il consigliere comunale Giovanni Latella, prendendosi un po’ il merito di quella che definisce una decisione “ambiziosa” e “lungimirante”, infarcendo poi il suo comunicato con le solite aspettative sulle ricadute territoriali.
Nel 2024 la stessa facoltà ha aperto anche a Crotone, nel 2025 aprirà a Reggio Calabria. In entrambi i casi, si è parlato di una “possibilità concreta” per i giovani, nonchè di un tentativo di formare nuovi medici e professionisti sanitari. Ci sta. Ma le aspettative riposte su queste facoltà sono, a mio avviso, troppo alte, a partire dallo sbocco lavorativo.
Chi si forma nei settori sanitari continua a preferire le strutture private, ancora meglio all’estero. Al contrario, in Calabria implementiamo i medici cubani prima e gli infermieri indiani dopo: come si conciliano le due cose? Come si trasforma una regione come la Calabria in meta attrattiva per gli stessi medici che andremo a formare?
La Calabria avrà così 4 poli universitari di medicina (Catanzaro, Cosenza, Crotone e Reggio Calabria) in grado di formare centinaia – forse migliaia – di persone in questo settore. Si tratta dunque di una scommessa, alla quale seguirà, probabilmente, l’eliminazione del numero chiuso. Vedremo.
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