L’anno è iniziato da poco più di 48 ore, e questa mattina mi ritrovo a dare la notizia della prima tragedia del 2025. Il primo morto sul lavoro dell’anno si registra in Calabria, a Lamezia Terme, dove un trentottenne ha perso la vita dopo una caduta nel vuoto di oltre 6 metri. La Procura ha aperto un fascicolo per indagare sull’accaduto, e stabilire se si tratti di un incidente (magari dovuto ad un malore) o di una negligenza.
Nel corso del 2024 (secondo una prima stima che potrebbe oscillare ancora, visti i dati non definitivi di dicembre) si sono registrati 1.481 morti sul lavoro, con una media di 123 decessi al mese. Numeri importanti, ben più di altre tematiche che finiscono, però, in primo piano rispetto alla strage di lavoratori che non trova soluzioni.
Nel corso della giornata si sono susseguite le note di solidarietà e vicinanza ai familiari. Cos’altro si può fare? Regole più stringenti, controlli più frequenti, corsi di formazione… tutto questo può aiutare davvero a ridurre un numero sempre crescente di vittime? Oramai non se non più neppure convinto.
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