Quando pensi di averle viste tutte, ecco che ne spunta fuori una nuova. Questa volta è stata istituzionalizzata una polemica surreale, partita dai peggiori elementi di un consiglio comunale sempre più inutile, incapace di produrre altro che sterili battibecchi senza alcuna utilità nè di critica nè di crescita. Ma andiamo per punti.
Ieri un consigliere regionale (molto impegnato, evidentemente) ha denunciato mezzo stampa un fatto. A suo dire, un consigliere comunale di Crotone – di cui non fa il nome – sarebbe stato avvicinato, sul posto di lavoro, da un suo ex-direttore, che lo avrebbe “rimproverato” per le critiche mosse all’amministrazione comunale e chiedendogli addirittura di smetterla.
Mettiamo i puntini sulle i: il consigliere regionale è Antonello Talarico (Forza Italia). Il consigliere comunale “avvicinato” è Iginio Pingitore. E la questione è stata molto ripresa da un altro consigliere comunale, Fabrizio Meo, che da giorni denuncia la cosa arrivando persino a chiederne di discutere in consiglio comunale.
Ora, Pingitore sarebbe stato avvicinato da chissà chi in una vicenda torbida e poco chiara, per come denunciato da Talarico. Ma al contempo, Pingitore non ha aperto bocca. Non ha denunciato nessuna forzatura. Non ha denunciato nessuna pressione. Almeno pubblicamente. Perchè è una vicenda che lo riguarda direttamente, ma (ripeto) lui ancora non ha aperto bocca.
Quello che però è chiaro (chiarissimo) è il tentativo di fare polemica da parte dell’opposizione – almeno quella parte vicina alla destra – su una vicenda che è poco più di un appiglio. Con i tanti problemi che ci sono e che un qualsiasi esponente politico potrebbe denunciare a gran voce, cosa rappresenta il caso in questione se non goffo tentativo di gettare fango?
Ma visti i soggetti coinvolti, non dovremmo aspettarci nient’altro che questo.
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