Da ieri il Sistema Informativo per l’Inclusione Sociale e Lavorativa è diventato di libero accesso. Prima era una piattaforma accessibile solo ai percettori di ADI o SFL (oltre che una sparutissima cerchia di percettori di Naspi), mentre dalle 17:00 di ieri chiunque può loggarsi al suo interno e creare un profilo per cercare lavoro.
Ovviamente ho subito testato il servizio, e la prima imprenssione è che non sia nulla di diverso rispetto alle tante piattaforme statali che ho avuto modo di conoscere in questi anni. Da ClickLavoro a MyAnpal, i problemi e le criticità si sono sostanzialmente trasferite fino a questo “nuovo” portale sicuramente più bello e moderno, ma ugualmente vuoto.
Cercando lavori in Calabria, ad esempio, si trovano appena 17 annunci, mentre visitando il sito della Regione Calabria (che ospita le offerte dei centri per l’impiego) ci troviamo di fronte a 72 offerte di lavoro. Com’è possibile? Questo Siisl non dovrebbe contenere anche quelle offerte? A maggior ragione che sono dei centri per l’impiego…
Forse ci vorrà ancora del tempo per vederlo funzionare correttamente, il che potrà essere solo un bene. Ma è proprio nell’impostazione di base del sito che si denotano tutti i suoi limiti: la necessità di dover scegliere una tipologia di lavoro da un menù a tendina (dove non sono presenti tutte le tipologie di lavoro: mancano ad esempio i sistemisti), la macchinosità nel creare un curriculum (più di 10 sezioni da compilare, e se ci metti troppo di becchi pure il logout da Spid) che rimarrà incompleto perchè non ti permette di inserire, ad esempio, le certificazioni informatiche.
Poi bisogna sperare che qualcuno legga tutto questo papello, sempre ammesso che qualche rectuiter vada davvero a spulciarsi i curriculum di noi poveri disgraziati. Ad ogni modo, questo Siisl potrebbe rappresentare un passo in avanti nel campo della formazione, avendo una sezione appositamente dedicata, ma anche qui i corsi offerti sono pochissimi. E poi, c’è un abisso di differenza – purtroppo – tra i corsi presenti in Calabria e quelli di altre regioni.
Detto questo, l’apertura di questo portale (che vedrà nuovi aggiornamenti nel corso del 2025) è un fattore positivo se diretto ad una vera implementazione del servizio domanda/offerta di lavoro. Altrimenti, sarà solo una costosissima ed inutile chimera, che spingerà sempre più imprese a cercare personale su piattaforme di annunci privati o sui social.
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