Stupisce (ma non troppo) l’atteggiamento di alcuni ministri sempre pronti a querelare chiunque. Oggi infatti apprendiamo che il Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha querelato per diffamazione lo scrittore Nicola Lagioia, ultimo di una lunga lista. Il motivo? In una trasmissione televisiva, Lagioia aveva criticato un tweet del Ministro dichiarando che forse era il caso che facesse lui un test di italiano.
Scenario: il tweet è ancora online, ed è stato molto criticato perchè di fatto avallava l’idea di creare delle classi scolastiche con “meno” stranieri all’interno. Lo scrittore (tra l’altro, insegnante di italiano) ne ha criticato la sintassi ed ha sostanzialmente detto che sarebbe dovuto essere lo stesso Ministro a sottoporsi ad un test di italiano per stranieri, visto com’è scritto.
Questa ovviamente non è diffamazione. Non è nulla. E la cosa grave è che Valditara – laureato in giurisprudenza – lo sa bene. Nessuno potrebbe neanche solo immaginare di finire in un’aula di tribunale, se la base d’accusa è questa.
Ma, come stanno evidenziando in molti, vari esponenti di governo hanno avviato una vera e propria campagna legale contro chi critica. Non tutti, ovviamente. Basta qualche attivista, qualche intellettuale, qualche cantante: si rischia per poco, anche per aver semplicemente parlato di un test di lingua.
È un atteggiamento aggressivo e pericoloso, quello del Governo, che difatto contravviene alle stesse normative europee sulle cosiddette SLAPP. Il caso di Lagioia (come la quasi totalità, del resto) si concluderà con una archiviazione. Ed allora sarebbe il caso che qualcuno si prenda coraggio e controquereli il Ministro, che ha agito in evidente malafade.
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