Da qualche settimana, sul lungomare di Crotone, sono comparse delle scritte sui muri piuttosto inusuali dalle nostre parti: la frase “Free Gaza” è stata riproposta in almeno tre punti, scritta in rosso e ben visibile, ed è probabilmente l’unica dimostrazione di sostegno espressa pubblicamente. Prima di queste scritte, l’unico altro caso noto è una bandiera palestinese che sventola, sin dall’inizio del conflitto, da un balcone vicino casa. Per il resto, poco e nulla.
Si tratta di avvenimenti degni di nota, per una città come Crotone, dove in genere prevale una sostanziale apatia verso temi che richiedono di esporsi in prima persona. Questo dell’invasione israeliana – che finalmente inizia ad essere inquadrato per quello che è: un genocidio in mondovisione – è ancora un tabù, non sia altro per la diffusa diffidenza verso “gli arabi” che ancora imperversa, ed oggi fotografata anche dal rapporto del Censis.
In queste giornate fredde, sorprende e stupisce il tiepido sostegno che si riesce a dare verso le cause giuste. Pur essendo ancora troppo poco (difficilmente andremo oltre a questo), è pur sempre un’inizio.
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