Che dire riguardo alle parole di Elon Musk sui giudici italiani? Potremmo spendere fiumi di parole sulla gravità di quanto affermato dallo sciroccato miliardario, ma forse è più interessante guardare alle reazioni in casa nostra. Perché quel tweet ha avuto non poche ripercussioni visto lo scalpore creato non solo a livello mediatico, ma anche politico, ed è destinato ad essere – suo malgrado – un pessimo ricordo della nostra storia recente. Quello, cioè, in cui si è sentito il bisogno di rinunciare all’imprazialità della legge.
Il sogno di controllare la magistratura non è cosa nuova, ed anzi, al contrario, potrebbe essere considerato un desiderio vecchio come il mondo. Appena ieri ricordavo come proprio quel Berlusconi che oggi ci affanniamo a santificare fosse uno strenuo sostenitore delle “toghe rosse”, e dunque che operavano per fini politici. Al tempo i giudici “comunisti” non si occupavano di migranti, questione oggi invece alla base delle dichiarazioni di Musk, fresco di vittoria elettorale e vicino ad una nomina nel governo americano.
A questo punto, mi viene da chiedere: quella di Musk non è un’ingerenza? Perchè non bisogna andare troppo indietro nel tempo per ricordare che l’attuale premier bollò come “ingerenze straniere” delle dichiarazioni ben più concilianti. Ed allo stesso modo hanno operato un po’ tutti i partiti della coalizione di destra, affrettandosi a parlare di ingerenze ed intromissioni ad ogni minima affermazione proveniente dall’estero. In questo caso, però, in pochi (pochissimi) hanno stigmatizzato le parole dell’imprenditore. Perché?
Perchè, chiaramente, fanno comodo. Perseguono lo stesso obiettivo – almeno in parte – del Governo in carica, ossia una riforma complessiva del sistema-giustizia nazionale. Che non riguarda tanto i famigerati “tempi di attesa” o la durata dei processi, nè le assunzioni nei tribunali e nelle cancellerie. Eh no, riguarda proprio il funzionamento della giustizia, del sistema legislativo. Ed ancora una volta nella storia, si cerca di sottomettere questo potere alla politica in carica.
Fortunatamente non siamo gli Stati Uniti. Ma è evidente che poco ci manca, visti i tanti esaltati che ritengono sensate le affermazioni di un… un… boh.
Lascia un commento Annulla risposta