Oramai il commissario del SIN di Crotone va a ruota libera. Dopo decine di comunicati-editoriali pubblicati negli ultimi mesi, in cui ha detto di tutto e di più riuscendo sempre a non dire quasi nulla di incisivo, il generale sparapagliette torna sul pezzo con una nuova proposta: la costruzione di una nuova discarica.

Siamo dunque passati dalla richiesta di aiuto all’esercito per eseguire quanto previsto dal Pob (il tombamento delle scorie) all’apertura verso il trasferimento ad altre discariche in Italia. Poi le discariche non sono state trovate, e dopo aver minacciato nuovamente l’impiego dei militari il generale ha aperto al trasferimento delle scorie in altre discariche sul territorio e, solo dopo, alla ricerca di discariche all’estero.

Eventualità chiesta formalmente nell’ultima conferenza dei servizi, a quanto si apprende. Ma adesso ne esce una nuova, ossia una nuova discarica (di natura “pubblica”) da usare solo per stoccare le scorie del SIN di Crotone, da realizzare però in Calabria. Il punto, chiaro ed evidente, è che di discariche autorizzate a stoccare rifiuti pericolosi contenenti amianto non ce ne sono poi molte, nè in Italia nè all’estero.

A questo punto le parole del generale però suonano – sempre di più – come una presa in giro. Che senso avrebbe costruire una nuova discarica inquinando un altro luogo della Calabria? Sempre ammesso che ci sia qualche altro Comune disposto ad accettare di vedersi tombare le scorie di un’ex area industriale…

Sembra quasi che il compito del generale sia quello di dire qualche banalità di tanto in tanto, adeguandosi alle richieste che vengono dalle varie parti… senza avere un ruolo di guida, che è ciò che gli spetterebbe fare. E invece no, una proposta vale l’altra: che sia una discarica all’estero, in Italia, in Calabria, a Crotone… che importa? Basta fare ‘sta bonifica.

A questo punto, la soluzione più logica è quella sostenuta – finalmente – anche da Legambiente: tombare tutto li, in un sito già inquinato e messo in sicurezza. Nulla ci impedisce di accettare tale compromesso, a patto di abbandonare tutte le mire sull’ampia area a nord della città.

L’eventuale contentino, meramente ideologico, dello “spostare i rifiuti” è diventato ridicolo, visto che un tombamento nell’ex area della Pertusola è stato già fatto. Ancor più ridicolo poi è pensare di costruire ex novo una discarica chissà dove, destinata al solo contenimento di tali scorie: perché una discarica si ed un tombamento no?

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