Tra tutti i salamelecchi sentiti in televisione in questi giorni, c’è un caso che tra giornalisti dovrebbe far rizzare i capelli. Perché è stato ripetuto in continuazione che il G7 – presentato in pompa magna con toni trionfalistici, manco si fosse deciso chissà cosa – si è svolto in Puglia, a Borgo Egnazia, e più di qualche telegiornale ha persino indicato tale nome come località.
Messo da parte l’orgoglio nazionale, la pizzica, i balli e le foto di rito, è bene ricordare che Borgo Egnazia è un resort privato, non un paese, un comune e neppure una località o una frazione. Di fatti, basta andare sul prestigioso sito del resort per scoprire che si trova a Fasano, nella frazione di Savelletri.
Quindi ok al G7 in Puglia, ok al G7 nel brindisino, ma questa è pubblicità. Ed in un mondo (tossico) in cui si fanno le pulci alle conduttrici per i gioielli che indossano, e macroscopica la disparità di trattamento rispetto a quella che è una vera e propria ripetizione – continua – non del paese in cui si è svolto l’incontro (come di solito si fà), ma della struttura che lo ha ospitato.
La nuova normalità, evidentemente.
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