Inizialmente prestavo particolare attenzione ai comunicati del generale Emilio Errigo, attualmente commissario straordinario per la bonifica del Sin di Crotone. Un’attenzione che sta scemando gradualmente, grossomodo ad ogni nuovo comunicato-editoriale del militare in quiescienza nel quale non si perde occasione per rimarcare ogni frivolezza.
Giudicate voi l’ultimo lungo articolo arrivato oggi, dove si ricordano le “azioni e gli interventi necessari e urgenti, pianificati, programmati e in parte assistiti da copertura finanziaria” per intavolare un inverosimile paragone tra le “due aree portuali e industriali di Crotone e Saline di Montebello Jonico” da comprendere però “senza addentrarci in fuorvianti analisi statistiche“. Un po’ di buona volontà è quel che basta, per il generale.
Ma oltre ad essere inverosimile, il paragone tra le due aree industriali è persino inquietante. Perché pur trattandosi di aree industriali dismesse, ci si trova di fronte a due realtà completamente diverse, che non possono essere paragonate nè “gestite unitariamente” come afferma Errigo. Che ne è consapevole, quando afferma che si tratta di “due aree industriali simili e con differenti complessità ambientali e urbanistiche“.
C’è quindi un po’ di confusione nella testa del commissario, che è sicuramente mosso da buoni intenti quando parla di interventi unitari per risollevare due aree della regione. Ma dei buoni intenti ce ne facciamo poco e nulla. Possiamo inbastire decine di paragoni azzardati, ma questi non basteranno a farci progredire come per magia. Così perdiamo solo tempo.
Le idee del commissario devono lasciare spazio proprio a quelle “fuorvianti analisi statistiche” così osteggiate ad inizio articolo. Il commissario per la bonifica deve produrre risultati concreti sulla bonifica, non scrivere editoriali in cui si afferma tutto e niente. Non è pagato da Calabria Straordinaria per fare storytelling nè è stato messo li per soddisfare le richieste del governatore, sempre in cerca di una narrazione nuova.
Paragonare l’area industriale di Crotone a quella di Saline è l’ultimo capitolo di una riscrittura della storia che ci riguarda direttamente, che tende ad appiattire le differenze a meri numeri. Numeri che però, se non contestualizzati, rischiano di farci prendere un abbaglio come questo.
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