Ad inizio mese la maggior parte dei giornali nazionali ha aperto con un articolo in cui si preannunciava un aprile come giugno, in termini di temperature. E fino allo scorso fine settimana, le spiagge di mezza Calabria (e di tante località del Sud) si sono affollate di bagnanti desiderosi di farsi un tuffo, magari in diretta social.
Eppure, in meno di due settimane, la situazione si è capovolta. Questa notte sono cadute abbondanti nevicate sia sull’Aspromonte, che in Sila e sul Pollino, e le temperature sono crollate. Scenario che dovrebbe ripresentarsi anche la prossima settimana, andando ad “intaccare” il ponte del 25 aprile con piogge sparse ed una nuova ondata di freddo.
Le nevicate tardive non sono una novità, pur essendo sempre più frequenti. Ed il problema, come al solito, è la nostra memoria corta: c’è chi si è affrettato a scrivere che una roba del genere non si era mai vista in Calabria, quando invece ad aprile nevica regolarmente quasi ogni anno, anche in città. Uno che invece mi ricordo in particolar modo è quello del 2003, quando feci il primo bagno della stagione il 3 aprile e pochi giorni dopo nevicò copiosamente.
È probabile che andando a ritroso nel tempo riusciremmo a scoprire tanti altri casi simili. Anche perché sappiamo bene che marzo ed aprile (ma anche maggio) sono dei mesi bizzarri, con repentini cambi climatici che li caratterizzano da sempre. E di fatti la neve di aprile in Calabria è tutt’altro che rara.
Il problema infatti non è la nevicata, ma il caldo anomalo. Quelle belle giornate di sole tanto piacevoli dovrebbero suonarci come un campanello di allarme, perché la vera anomalia è raggiungere i 30° ad inizio primavera, non la neve o il maltempo. Oggi invece la narrazione generale vorrebbe inquadrare il problema nella nevicata “improvvisa”, sollecitata anche dalle immagini provenienti dagli Emirati: ma è un errore. Grave.
Perché il cambiamento climatico – e tutto ciò che ne discende – riguarda il riscaldamento globale. E questo continuo riscaldamento, sempre più fuori stagione e sempre più forte, è quello che noi confondiamo con una bella giornata di sole di cui approfittare per fare il bagno. Scambiando un problema per un piacere.
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