Cosa è disposto a fare un uomo pur di non assumersi le proprie responsabilità? Se è vero che l’importante è negare, anche quando le evidenze sono innegabili, l’unica altra “arma” a disposizione è quella di attaccare. Indiscriminatamente. Alzare un polverone e poi colpire nella mischia.
Un esempio ci viene fornito dal deputato Pozzolo, indagato per il famigerato sparo di capodanno, che tramite il suo avvocato ha fatto sapere di aver presentato una settantina di querele per diffamazione. Perché oltre ad aver sempre negato ogni addebito, adesso si vuole tutelare dalle cattiverie lette su di lui online.
Pozzolo è indagato per lesioni colpose, porto illegale di arma da fuoco e di munizionamento in luogo pubblico, omessa custodia di armi ed esplosioni pericolose. Le indagini sono oramai chiuse, e per la Procura sarebbe stato lui a sparare, essendo risultato positivo allo stub. Test che il deputato chiede di eseguire anche sugli altri presenti.
Pozzolo dunque nega, e continua a negare, e non sazio si trincera dietro un muro di querele. Come a dire: vi state tutti sbagliando. Una messa in scena che va avanti ormai da quattro mesi, e che si cerca di legittimare con la difesa dagli haters cattivi che scrivono commenti sui social network.
Bisognerebbe ovviamente vedere il tenore di questi commenti, ma l’idea è che buona parte delle querele finiranno archiviate quasi immediatamente. Anche prima del rinvio a giudizio del deputato, che dopo la condanna, statene certi, continuerà a negare.
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