Capita di tanto in tanto di ricevere una buona offerta di lavoro. Questa mattina ho svolto l’ennesimo colloquio della mia vita, e posso dire di essermi trovato di fronte a persone serie, che hanno parlato in maniera chiara e che, sopratutto, mi hanno prospetato un’offerta vantaggiosa .
Ma… c’è sempre un ma. Il lavoro infatti è stagionale. Tre mesi estivi, poi finisce. Conveniente da una parte, perché comunque lavori intensamente solo per un po’ di tempo, ma d’altra parte ti giochi l’estate con tutto quello che ne consegue. E vabbè che ormai le mie estati sono solo nuotate al mattino e passeggiate dopo il tramonto: pensi sempre a tutto ciò che potresti fare, anche se poi non lo fai.
L’idea però mi stuzzica, e potrebbe essere una quadra per coniugare il lavoro al giornale, che nonostante tutti gli sforzi è sempre quello che è in termini di retribuzione. Uno scoglio apparentemente insormontabile, sul quale si rischia di naufragare senza neppure accorgersi dell’impatto.
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