Un pensiero a caldo, dopo che – poco fa – ho ricevuto la notifica di recupero dati da parte dell’Inps, che ha acquisito la DSU da verificare ora per l’ISEE. Si tratta del primo appuntamento “contabile” dell’anno, processo estremamente semplificato dalle modalità precompilate.
Ebbene, come saprete la nuova “soglia” di poverà stabilita dal Governo è stata fissata a 6 mila euro annui. Questa la soglia per poter accedere alla quasi totalità delle misure di sostegno, come il nuovo SFL o l’ADI (per chi ne ha i requisiti).
Come da tradizione personale, però, anche quest’anno il mio ISEE è di poco più alto. Non sono abbastanza povero per poter fruire delle varie misure, che speravo di sfruttare (almeno in parte) per l’accesso lavorativo. Ma niente da fare. Pazienza.
Devo ammettere che è una situazione frustrante, perché di fatto essere un lavoratore povero è penalizzante. Non poter accedere alle nuove misure previste dal SIISL vorrà dire non riuscire ad avere alcun percorso formativo/lavorativo, essendo tali misure assenti per chi non è incluso nei programmi nazionali (come il SFL sul quale puntavo molto).
Ma, d’altra parte, ho la consapevolezza di essere nel giusto, avendo dichiarato correttamente ogni ritenuta ricevuta. Solo che ogni tanto mi chiedo che cosa me ne faccia, di essere nel giusto. Anche perché, intorno a me, questa correttezza continuo a non vederla.
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