Nei giorni scorsi la rubrica Italians del Corriere della Sera ha pubblicato una lettera aperta di una nota concittadina, intenta a lamentarsi dei preparativi per il Capodanno della Rai. La lettera, alla quale il Severgnini non ha destinato alcuna risposta, è solo l’ultima di una lunga serie a sua firma: provate a fare una ricerca per vedere voi stessi.
Nella missiva ritroviamo un leitmotiv molto comunque in queste settimane, che è quello dello “snaturamento” del Natale. Leggiamo infatti testualmente: “Sarebbe questo lo spirito natalizio? In questa parte di mondo le buone tradizioni non si capisce più cosa siano. Invece di vedere zampognari in giro o Babbo Natale, con il suo pancione e la sua sacca di regali, da noi si vedono operai all’opera, vigili che deviano il traffico, divieti messi ovunque, che alimentano soltanto una gran tristezza“. Vi risparmio il commento sul presepe.
Una realtà, quella dipinta dalla nostra commentatrice, che in parte è vera. Perché il centro cittadino, ossia Piazza Pitagora, è un cantiere a cielo aperto. Il grandissimo palco è ultimato, le torri accessorie sono in via di completamento, e sono in arrivo altri camion che renderanno necessarie ulteriori chiusure stradali. È quindi comprensibile che chi vive nel centro storico si senta insolitamente “circondato”.
È altrettanto vero, però, che i Babbi Natale girano per la città, così come gli zampognari, i venditori di frittelle, e persino i castagnàri. I nuovi mercatini allestiti sul corso pedonale sono visitatissimi, al pari delle note feste organizzate lungo le principali vie della città. Il periodo natalizio, in fin dei conti, si sta svolgendo come sempre. Perché dover affermare il contrario?
Penso che, sotto sotto, tutti noi sappiamo benissimo che questo evento televisivo, di spettacolo, è un po’ una marchetta. Ma come già detto in precedenza, è innegabile che si tratti di un sacrificio accettabile, addirittura condivisibile se si mette sul piano economico. Il dibattito cittadino invece verte su chi è d’accordo o meno all’evento, ed ogni parte cerca di buttare acqua al proprio mulino per giustificare la propria posizione.
La realtà, però, sta altrove. E sarà ben chiara a tutti, in diretta televisiva, tra due settimane.
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