A quanto pare non c’è più nulla da fare: il mercato tutelato per l’energia elettrica smetterà di esistere dal prossimo anno. L’ultimo consiglio dei ministri infatti non ha prorogato (come ci si aspettava) il servizio, anche perché il suo smantellamento era stato concordato al fine di ottenere i finanziamenti del Pnrr.
Qualcuno dirà che era ora, perché – come sostengono in molti – era impensabile che lo Stato facesse “concorrenza” al libero mercato con dei prezzi più bassi. Il problema però è da leggersi in chiave opposta, in quanto è il libero mercato che vuole aumentare la forbice del profitto su un settore in cui già guadagna molto bene.
E basta farsi un giro sul portale delle offerte dell’Arera e del Ministero per rendersi conto della banalità di tale affermazione. Nel mio caso, avrò un aumento annuo di almeno 300 euro, destinato poi a salire al termine dei periodi di offerta (che durano dai 6 ai 12 mesi). Alcuni operatori stimano aumenti anche di 800, 900 e più euro: cose da pazzi.
Avendo già sostenuto giocoforza tutti i precedenti rialzi, adesso tocca sobbarcarsi anche questo. Nel mentre, lo stesso Governo si impunta contro l’aumento dei salari minimi, che sono l’unica cosa che in Italia non cresce. E come si fa a pagare tutto, di questo passo?
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