Dov’è finito il carrelo tricolore? Che fine ha fato quella misura varata dal governo per “proteggerci” dall’aumento dei prezzi? È un mistero: già da diverso tempo avevo notato che nessun supermercato esponeva il fantomatico “bollino” a forma di carrello, ed in questi giorni di spese varie ne ho approfittato per chiedere un po’ in giro.
In sostanza, la maggior parte dei supermercati locali lamenta il fatto di non aver mai ricevuto il materiale espositivo promesso. In alcuni casi sono stati gli stessi gestori a pagarsi (di tasca propria) delle stampe e degli adevisi da applicare qua e la, in attesa dell’arrivo di quelli ufficiali: che però non sono mai arrivati, e pare si siano persi per strada.
Ma a parte la questione puramente grafica, quel che ci interessa di più in questo caso è la sostanza. I prezzi. Che ovviamente non sono diminuiti (anche perché non era questo l’obiettivo del provvedimento) ma non sono neppure rimasti stabili: ciò che fino a qualche mese fa costava 1€ e pure meno oggi si trova ad almeno 1,20€ (latte, pane in cassetta) per non parlare dei prezzi della pasta, del pane o delle farine.
L’unica ancora di salvezza continua ad essere rappresentata dai mercati locali e rionali, dove i prezzi continuano ad essere decisamente accessibili. Certo, c’è meno varietà di scelta, ma forse è anche meglio così.
La misura rimarrà in vigore fino a fine anno. Difficile dire se verrà prorogata o meno, anche perché in concreto l’aiuto fornito da tale convenzione sà più di propaganda. Sopratutto se (almeno in Calabria) è persino impossibile vedere i bollini esposti tra gli scaffali…
Lascia un commento Annulla risposta