Sul naufragio di Steccato di Cutro se ne sono dette tante, in questi mesi. Ma alla fine ha prevalso la narrazione del governo: la colpa è degli scafisti, si è fatto tutto quello che si poteva, non c’è stata alcuna omissione.
L’evento è oramai un ricordo sbiadito. Nel municipio è stata posta una targa commemorativa, mentre in una piazza è stato eretto un monumento. In entrambi i casi, è stata incisa sulla pietra la retorica destrorsa dell’evento, che scarica ogni colpa sui trafficanti.
E per concludere, adesso siamo alle celebrazioni. Questa volta non da parte del sindaco di Cutro, ma da quello di Crotone, che conferirà delle menzioni speciali a tutti coloro i quali hanno partecipato alla catena della solidarietà.
Il naufragio, insomma, è ancora “conteso” a livello politico tra i due vicini centri abitati, ed ognuno cerca di sfruttarlo come può. Chi a destra, chi a sinistra. Anche perché sul decreto Cutro regna l’incertezza, e probabilmente verrà scritto e riscritto ancora molte volte.
Continuano dunque ad aleggiare i tanti avvoltoi, che ora cercano di dimostrare chissà cosa a chi li osserva.
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