L’assoluzione di Silvio Berlusconi anche nel processo Ruby Ter è destinata ad essere la notizia principale dei prossimi giorni. Da qualche settimana le reti Mediaset avevano avviato una campagna contro la “mala giustizia”, ed oggi avranno di che parlare per chissà quanti mesi a venire.
A questo punto della vicenda, la giustizia italiana ha stabilito che nonno Silvio non avrebbe commesso alcun illecito. Dunque, telefonare al capo gabinetto della Questura di Milano per chiedere (ed ottenere) il rilascio di una persona, in quel caso la fantomatica nipote-di-Mubarak non è concussione, mentre pagare generose somme di denaro alle testimoni di un processo in cui si è indagati non è corruzione, ma generosità.
Adesso lo scrivo a chiare lettere: nel corso degli anni a Berlusconi sono stati imputati un sacco di capi d’accusa campati letteralmente in aria. È stato accusato di traffico di droga, di prostituzione minorile, di concorso in strage. Ma alla fine, per i reati realmente contemplabili al soggetto, è sempre intervenuta la mano santa della prescrizione, motivo per il quale il cavaliere è stato condannato solo una volta.
E quindi hanno ragione, quelli di Forza Italia, ha chiedere una modifica della giustizia. Perché che giustizia è quella che considera il continuo versamento di soldi (ma anche l’intestazione di case e appartamenti) un atto di generosità? Che giustizia è quella che accetta il vizio di forza, e che condanna sempre e solo gli altri e mai il principale indagato?
Una farsa, degna del grottesco a cui proprio Berlusconi ci ha abituati. Per ora è solo il primo grado di giudizio, ma vista la conclusione dei due precedenti processi c’è da aspettarsi poco.
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