Anche a Crotone ha preso piede l’iniziativa dei ristoratori che espongono le loro bollette in vetrina, per giustificare un aumento del prezzo di ciò che vendono. Si stanno verificando alcuni casi, sebbene le varie sigle di settore non abbiano imposto nulla lasciando massima libertà agli associati.
Capiamoci subito: gli aumenti sono consistenti e mettono seriamente in difficoltà gli imprenditori. Certe bollette per l’energia elettrica sono incredibili, specie se paragonate ai fatturati di piccole attività artigianali o locali. Potremmo immaginare mille scene differenti, io penso ai piccoli forni di paese tanto tipici della Calabria.
Quindi, tornando ai ristoratori, fanno bene a denunciare pubblicamente l’aumento dei prezzi delle loro forniture. Fanno benissimo. Ma a questo punto sarebbe bene andare al ristorante (chi può andarci, si intende) anche con le proprie bollette: perché anche il consumatore finale, sul quale viene scaricato tutto il peso, ha i suoi aumenti.
C’è comunque da annotare un dato positivo: in città i prezzi sono sì aumentati, ma non sensibilmente. Per dire, non si è ancora vista una Margherita a 10 euro, e probabilmente mai si vedrà (a meno di andare in un locale gourmet, si intende).
Paradossalmente i minimarket hanno gli stessi prezzi dei supermercati. Indice che è stata la GDO ad aumentare i costi, e non il negoziante di quartiere. Ma questo è un altro discorso, che andrebbe opportunamente affrontato.
Per cui, ben vengano le bollette in vetrina, ma hey: le bollette sono aumentate a tutti. Vale la pena ricordarlo, ogni tanto.
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