Da qualche anno a questa parte, il Trentino Alto Adige ha avviato una notevole campagna di marketing territoriale, nota ai più – probabilmente – per le continue pubblicità promozionali che si ripropongono sulle reti Mediaset. Per intenderci, quelle con lo slogan “Respira, sei in Trentino“.
Fin qui nulla di male. Ma basta staccarsi un attimo da Canale 5 per scoprire che la campagna è molto più vasta, e per certi versi fin troppo martellante. Ad esempio, la Trentino Film Commission (quella da cui, probabilmente, ha preso spunto la sua omologa calabrese) ha finanziato diverse serie televisive ambientate in montagna, andate in onda su Dmax, Focus ed analoghi del grupoo Discovery.
Ma a farla da padrone però sono gli inserti pubblicati sulla carta stampata. Non solo intere pagine di giornali, ma anche doppie pagine a colori su innumerevoli riviste, con tanto di pubbliredazionali ed inserti omaggio che parlano dei piatti tipici a base di patate e castagne.
La presenza costante di una publicità del Trentino (anzi, più spesso del Sud Tirolo) inizia ad essere stancante: tanto in estate quanto in inverno, ormai parliamo di una presenza fissa dove vengono ripetute sempre le stesse cose. La montagna, laria aperta, lo sport, il relax. Un po’ come fa la Calabria con il mare.
Indubbiamente, le bellezze naturalistiche non mancano. E non mancano nemmeno i quattrini, vista l’intensità delle pubblicazioni sponsorizzate dalla Regione (e dalle rispettive province autonome). Avrà un ritorno tutto questo?
Ovviamente lo speriamo per il Trentino. Ma allo stesso tempo, sarebbe anche ora di smetterala. Basta. Non può esserci un articolo sul Trentino su ogni rivista mensile o settimale che acquisto. Inizia davvero ad essere troppo.
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