Questa mattina mi sono svegliato sicuro della vittoria del centro-destra in buona parte dei ballottaggi. Ed invece è successo l’esatto contrario: in quasi tutta Italia ha primeggiato il centro-sinistra, con evidente sconcerto dei leader nazionali che pagano una divisione interna malcelata.
Rimanendo in Calabria, è degno di nota il risultato di Catanzaro, notoriamente governata dalla destra, che – anche qui – si è presentata disunita. I vari candidati dello stesso campo sembravano più avversari interni, ed il risultato è chiaro: un boicottaggio a porte chiuse, che si tenterà di scaricare sulla bassa affluenza.
Ma la bassa affluenza, verrebbe da spiegare, l’ha incoraggiata proprio buona parte dei partiti di centro-destra esclusi dal ballottaggio, che non hanno voluto sostenere il candidato della medesima fazione. Una considerazione abbastanza ovvia, che però farà cadere dalle nuvole più di qualcuno.
Vedremo se il centro-destra cittadino manterrà fede a quanto detto, ossia di volersi dimettere in blocco in caso di vittoria del centro-sinistra. Per ora, l’unica cosa certa è che i centri calabresi governati dalla destra diminuiscono, e tre grandi capoluoghi sono già nelle mani del centro-sinistra.
Crotone, in questo quadro, è ancora nell’ambito del civismo. Il sindaco Voce, nei giorni scorsi, ha espresso parole di apprezzamento per il progetto politico di Di Maio, dopo un passato nel centro-sinistra ed un sterzata più a destra nell’attuale consigliatura. A mio modesto parere, seguirà il percorso del suo predecessore: troverà riparo nel centrismo, immortale refrain della politica italiana.
Fiorita, invece, ha adesso una grande responsabilità: scrollarsi di dosso l’eredità di Abramo, e magari far cambiare il volto di una città degradata ed abbandonata nonostante annunci e proclami. Checchè se ne dica, Catanzaro è pur sempre il Capoluogo di Regione, e merita un nuovo volto che in questi anni è stato solo promesso.
Ne riparleremo tra qualche tempo.
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