Durante l’Eurovision sono sventolate tante bandiere della pace. Bandiere che hanno trovato spazio in ogni gruppo di cantanti, ma anche nell’organizzazione: l’Eurovision è un evento pacifista perché la musica porta pace, e daltronde l’evento stesso è ispirato a valori pacifisti.
Come si concilia tutto questo con il fatto che la band vincitrice, i Kalush Orchestra, hanno venduto il premio in cambio di 900 mila dollari, spesi per acquistare droni da combattimento? Questo denaro è stato ricavato da un’asta di beneficenza (!) grazie alla donazione di un anonimo benefattore, che potrà ora fregiarsi del premio contraddistinto dalla bandiera italiana esponendolo magari in salotto.
Personalmente, leggo che il tutto viene commentato come “gesto eroico”, ma cosa ci sia di eroico non riesco a comprenderlo. Un evento musicale è stato così trasformato in un modo per acquistare altre armi, camuffato da generosità e voglia di riscatto.
Balle, evidentemente.
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