Ieri il centro per l’impiego di Crotone ha pubblicato un’offerta di lavoro che sta facendo rapidamente il giro del web, con evidente connotazione negativa. L’offerta è stata pubblicata da una gelateria che cerca un addetto al banco, ed il titolare ha pensato bene di mettere le mani avanti e di specificare, oltre agli orari di lavoro, anche la retribuzione: 500 euro mensili per 4 ore di lavoro al giorno. Un part-time stagionale, che dunque non prevede giorni di riposo da giugno a settembre.
Nello specifico, l’offerta prevede due turni di lavoro (dalle 8:00 alle 10:00 e dalle 16:00 alle 18:00) per l’estate, che si traducono in 28 ore settimanali. La reazione dei commentatori social non si è fatta attendere, anche perché la gelateria in questione è nota e conosciuta da tutti, e sono molti i commenti negativi di chi vi ha già lavorato. Ma questo è un altro paio di maniche. Quello su cui vale la pena porre la nostra attenzione è un altro aspetto: quanto vale uno stagionale?
Spesso sembra che si cada dalle nuvole, quando 500 euro netti al mese sono la prassi anche per chi fa più ore, sopratutto tra i ragazzini. Ed almeno la gelateria in questione contrattualizza, perché altrimenti ti intaschi i 20 euro a fine turno (15 se mangi sul posto di lavoro) e te li fai andare anche bene.
Le altre offerte pubblicate, pur non avendo scritto lo stipendio proposto, sono dello stesso tenore. Per fare il cameriere (6 giorni su 7, sempre part-time) ti offrono dai 600 agli 800 euro, mentre per stare in cucina si arriva anche a 900 euro. Ovviamente con esperienza, altrimenti c’è il deterrente della formazione. Lavorare al bancone vale ancora meno, e difficilmente si superano i 500/600 euro.
Questo non è solo il valore del lavoro stagionale, ma è, più in generale, il valore degli stipendi a Crotone. Ad inizio millennio ci chiamavano la “generazione mille euro“, vista la preoccupazione degli stipendi uniformati. Non ci avevano detto però che quei mille euro erano un parametro da considerare part-time. A metà. Pur non volendo difendere l’imprenditore in questione, và detto – ad onor del vero – che tale retribuzione non è necessariamente “illegale” come scrive qualcuno: dipende dall’inquadramento, che comunque difficilmente supererebbe i 1.100 euro di retribuzione su un tempo pieno.
Insomma, questo è il mondo del lavoro in città. Mica tutta ‘sta grande sorpresa.
Lascia un commento Annulla risposta