Certe cose sono destinate a rimanere un mistero, in questa città. Cose senza senso, che accadono repentinamente e che non ti danno il tempo di capire, di metabolizzare. Accadono e basta, e non ci puoi far nulla.
Mi riferisco a quei misteriori ulivi comparsi qualche mese fa nel bel mezzo della spiaggia. O per meglio dire: piantati alla cazzo-di-cane su una duna composta da sabbia di riporto. Il posto meno indicato per piantare un qualsiasi arbusto, men che meno degli ulivi. Ma a qualche genio è venuto in mente che la cosa potesse aver senso, e così, per qualche tempo, questi tre alberelli c’hanno fatto compagnia.
Chi li ha piantati? Qualche operaio del Comune? O forse un privato? Al Comune non sanno niente, quindi forse è meglio propendere per la seconda ipotesi. Sarà stato forse un ninja, che pur agendo in pieno giorno è riuscito a non farsi vedere da nessuno. Boh: mistero.
Fatto sta che quei tre poveri alberelli non se la passavano tanto bene, piazzati nella sabbia. Sono stati dunque rimossi: due sono spariti nel nulla, uno invece è stato trasferito presso l’altra piccola piazzetta-anfiteatro, piantato sempre in un piccolo invaso contenente per lo più sabbia. Rimane dunque pur sempre un condannato a morte certa.
Nella sabbia si può pensare di mettere a dimora qualche bella palma (non necessariamente quelle spilungone, anche quelle che fanno ombra) o al massimo alcune tipologie di arbusti. Ma gli alberi no, perché com’è abbastanza noto necessitano di terra per le loro radici. La sabbia è sterile, e le alte temperature dell’estate non fanno altro che seccare quelle povere radici. Vale la pena ricordarlo, in attesa di scoprirne qualcosa di più.
Aggiornamento del giorno dopo: anche il terzo ulivo, piantato nella vicina piazzetta, è sparito. La speranza è che siano finiti in qualche bel campo.
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