A partire dalla scorsa settimana, grossomodo da giovedì, è particolarmente evidente una marcata bassa marea che coinvolge l’intero specchio d’acqua urbana. Ovviamente è un fenomeno normale, particolarmente accentuato per via della marea equinoziale in atto. Secondo i dati raccolti fino ad oggi, si è raggiunto un picco di -87 centimetri rispetto alla normale marea, dunque quasi un metro: probabilmente si tratta del valore più basso per quest’anno, per cui ci troviamo di fronte non solo ad una marea equinoziale ma anche sizigiale. Le prossime basse maree, insomma, non saranno più basse di questa.
L’occasione è sempre piacevole per farsi lunge passeggiate sulla spiaggia, anche perché con un livello così basso è possibile sfruttare dei “passaggi segreti” normalmente coperti dall’acqua. È possibile, ad esempio, percorrere senza rischi di bagnarsi l’anello di scogli naturali in località Cicala, visto che le alghe sono esposte al sole da diversi giorni (e sono oramai secche) e non c’è neanche rischio di scivolare. Oppure, se non volete spingervi fino a Capo Colonna, basta un giro in città.
Questa mattina per esempio sono passato da sotto al cimitero, attraversando facilmente il tratto al di sotto dell’ex stazione radiofonica. Negli ultimi mesi l’area è stata oggetto di lavori di manutenzione e ripristino: sono stati creati diversi terrazzamenti e muri di protezione, ed anche la spiaggia è stata parzialmente bonificata da buona parte degli inerti presenti. Se ricorderete, in più occasioni mi sono occupato di questo tratto di spiaggia per la presenza di fosforite ed amianto, ed in innumerevoli post su questo blog ho anche spiegato che questi erano ammassati proprio li sotto.
Ovviamente, il lavoro svolto dagli operai è validissimo, ma non risolverà il problema. La messa in sicurezza continuerà a far emergere sempre pietre blu e chissà cos’altro, ma almeno l’area è stata oggetto di più interventi. Sarebbe importante, ora, iniziare a monitorarla.
Per adesso mi limito a godermi uno spettacolo insolito, grazie proprio alla bassa marea. La grossa conduttura-scogliera, ormai crollata e generalmente nascosta sotto al pelo dell’acqua, è emersa: questa doveva servire proprio a protezione della costa, ma si è ben presto scomposta finendo per affossarsi. Oggi è un grosso tubo di cemento abbandonato li, in spiaggia, habitat per pesci e molluschi.
Sono scorci insoliti di questa città, residui di un tempo non troppo lontano in cui il mare era concepito come “grande discarica”. Personalmente, vista l’inutilità di questa tubatura, sarebbe anche il momento di discutere di una sua possibile rimozione. Il tratto di spiaggia potrebbe essere “apparato”, tornando così alla fruibilità pubblica.
Altrimenti, resterà sempre un’altra spiaggia industriale, in pieno centro però.
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