In questi giorni è girata molto una foto di un bollettino postale inviato dall’Agenzia delle Entrate, con impressa una somma stratosferica: 17 milioni di euro da ripagare “entro cinque giorni”. Non era un errore di battitura e neppure uno scherzo, ma un fatto vero. Il bollettino era destinato ad un maxi evasore totale, finito nei casini con la legge a partire dal 2009.
Oggi quell’uomo è stato rintracciato dal Corriere della Sera, e si è concesso ad una intervista nella quale ammette tranquillamente le sue colpe ed i suoi errori. Di questo gli va dato atto e merito, sebbene il suo debito milionario rimarrà a carico nostro, di tutti, per chissà quanto. Impossibile ripagarlo.
Nel corso dell’intervista, l’uomo ripercorre la sua vicenda scherzandoci su. Auto ed hotel di lusso, spese pazze, viaggi, donne. Un copione già visto, un clichè dell’evasore, che però per una volta non è il classico meridionale da canzonare (magari in qualche film comico, rappresentandolo basso, grosso, brutto) ma un Veneto doc.
Lo stesso nel corso dell’intervista oltre a ripetere di essersi pentito, prende le distanze dal mondo dell’evasione, dicendosi convinto “che gran parte dei veneti le tasse le pagano“. Alché il giornalista ribatte: “Evasori però ne vengono sempre individuati…“. E l’ex re delle truffe risponde:
Sì, una leggera evasione c’è, ma qui si pagano molte più tasse che al Sud. Io, di mio, sono per la Flat tax rilanciata da Matteo Salvini
Insomma, come la giri e la rigiri, anche un maxi evasore totale veneto può sentirsi la coscienza un po’ più pulita. Tanto c’è il Sud a cui appioppare di tutto. Come nella migliore tradizione nordista, con tanto di appoggio alla flat tax leghista.
Ma a parte questo aspetto, sarebbe utile ricordare come i nuovi rapporti sull’economia non osservata redatti dal Mef abbiano finalmente messo nero su bianco un aspetto spesso sottaciuto: al Sud c’è una percentuale maggiore di evasori, ma in termini economici il grosso dell’evasione si registra nelle regioni del Nord. Un dato che è possibile analizzare anche grazie alla differenziazione delle imposte evase, finalmente divise tra iva, irpef, ires e così via.
Prendendo l’ultimo report disponibile – pubblicato nel 2021 e riferito al 2018 – scorpiamo ad esempio che la prima regione italiana per economia non osservata è la Lombardia, con un indice NOE di 16,2. Seguono il Lazio con 11,2, la Campania con il 9,3 e, al quarto posto, proprio il Veneto, con il 7,9. La Calabria, prima in ogni altra classifica di demerito, ha un indice di 3,1 che la piazza al decimo posto.
Si sa, le statistiche vogliono dire tutto e non vogliono dire niente: ma era quanto meno opportuno ricordarlo, vista la genuina concessione di spazio per le affermazioni di un evasore totale.
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