In questi giorni in città si sta concludendo una lunga operazione di capitozzatura, che sta interessando praticamente tutti gli alberi adulti indipendentemente dalla specie. E mentre gli alberi vengono privati dei loro rami con tagli eccessivi, la città si riempie di alberi di natale. Di plastica.
Ora, potremmo aprire un lungo dibattito sulla capitozzatura degli alberi, pur ricordando che non è la prima volta che questa viene eseguita in città. Anzi, è sempre più frequente – purtroppo – anche in piante giovani e non particolarmente “pericolanti”. Potare gli alberi in città è giusto, ma sfregiarli è diverso. Nonostante ciò, va detto che almeno questa volta le operazioni sono state eseguite in un periodo generalmente corretto, pur avendo coinvolto più specie anche molto differenti tra loro.
Detto questo, lo ritengo un vero e proprio paradosso. Questo è ciò che mi viene da pensare quando passeggio e vedo una scena come quella in foto: gli alberi di una piazzetta sfregiati ed un orribile albero di natale in plastica messo a dimora in un blocco di cemento. Non me ne voglia il commerciante, che c’ha sicuramente messo la sua buona volontà. Ma che cazzo, è forse uno di quei pochi casi in cui non è sbagliato parlare di situazioni contronatura.
Abbiamo sacrificato una mezza dozzina di alberi che potevano essere decorati ed abbelliti per le feste, per un’aiuola in plastica. E questo è solo un’esempio. Solo qualche residente ha decorato gli alberi e le aiuole della pubblica via, piazzando qualche nastro rosso. Per il resto, è un tripudio di plastica e di lucette colorate.
Una situazione che non mi riesco a spiegare, ma tant’è. Gli alberi ricresceranno, e forse resisteranno a diverse altre capitozzature. Chissà se nel frattempo, prima di ucciderli del tutto, riusciremo ad apprezzarli e valorizzarli.
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