Che le previsioni del tempo non sempre ci azzecchino è cosa risaputa. Ma daltronde, si chiamano previsioni, e non certezze meteo. Solo che i più sembrano ciclicamente dimenticarsene.
Con la nuova ondata di maltempo che ha causato la seconda allerta rossa del mese, gli animi dei crotonesi si sono riscaldati. Ovviamente, su Facebook. Già la scorsa volta è stato un continuo commentare l’inappropriatezza di chiudere e le scuole dopo tutto quello che è successo. Dopo tutta la tanto criticata dad che fai, chiudi ancora?
Senza entrare nel merito della (sterile) polemica, il discorso è tutt’altro. C’è una allerta meteo seria, richiamata dalla Protezione Civile Nazionale, che ha portato allo sgombero di numerose abitazioni ed alla sospensione di alcune attività fieristiche ed eventi in tutta la Regione. Qualcuno su internet esagera, e parla di “uragano” o “tornado”: termini pomposi, che tuttavia trovano sempre più diffusione.
Il problema non è tanto il ciclone/vortice che si sta avvicinando, ma l’elevata quantità d’acqua che porta con se. La pioggia che può sprigionare è superiore ai 500-600 millimetri, quantità che cade in più mesi. Potrebbe (potrebbe!) venir giù in una notte, o nell’arco di qualche ora.
Il punto focale della discussione si racchiude tutto in quel “potrebbe”. I soliti commentatori, con una leggerezza indegna, la buttano a ridere: fuffa, cavolate. E lo fanno in corrispondenza del 25° anniversario dell’alluvione, che proprio nell’ottobre del 1996 inondò mezza città. E mi ricordo cosa accadde, dato che eravamo tutti a scuola. L’ingorgo che si creò, le auto impantanate incapaci a muoversi.
Una paralisi che la città non potrebbe permettersi, nel caso di estremo pericolo. Vedasi anche le scorse alluvioni lampo, sempre sottovalutate. Perché c’è chi – evidentemente – non vuole sforzarsi di capire il concetto. Oggi come nel 1996. E, senza andare troppo indietro nel tempo, anche nel corso dell’ultima allerta rossa, qualche settimana fa.
Nel crotonese è previsto un momento di picco tra le 4 e le 8 del mattino. Proprio l’orario in cui si accompagnano i figli a scuola. Immaginate una città ingorgata dal traffico (vedasi le proteste del comitato di quartiere Tufolo-Farina) dove nessuno può muoversi, con una scarica d’acqua da oltre 200 millimetri. È questo il senso della prevenzione.
Anche perché è bene ricordare che le condotte di raccolta delle acque in città possono intercettare tra i 90 ed i 110 millimetri di pioggia. Anche con i tombini perfettamente puliti, l’acqua non defluirebbe. Dettaglio, questo, che molti ignorano ed altrettanti fanno finta di non conoscere.
In questo momento, mentre scrivo, ha iniziato a piovere. Fino a poco fa era acqua leggera, soffiata dal vento. Ora sta inforzando. Cala il vento, la pressione è bassa, il cielo completamente coperto. Nessuno può dire in che condizione ci sveglieremo domattina. Nè qualche commentatore da social, nè le previsioni meteo.
L’unica cosa da fare, è prevenire. Alimentare polemiche in tal senso è ridicolo.
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