Si stanno moltiplicando in queste ore gli appelli per sostenere la candidatura di Mimmo Lucano, a seguito della recente condanna inverosimile inflitta dal tribunale di Locri. È un appello al “voto solidale”, che in parte condivido: dare un segno concreto di vicinanza, premiando Lucano con uno scranno regionale. Tuttavia, mi chiedo: ha senso?

L’ingiustizia subìta da Lucano è grande, e con il passare del tempo sarà palese. Il raddoppio della pena senza neppure prevedere le attenuanti lascia intravedere una eccessiva interpretazione personale, che ha tramutato un esperimento in associazione a delinquere. Personalmente, mi trovo d’accordo con chi afferma che dietro questa sentenza ci sia una voluta criminalizzazione dei processi di accoglienza alternativi.

Detto questo, sappiamo tutti che la giustizia farà il suo corso. Certo, l’umiliazione è grande, dato che oltre alla condanna ad oltre 13 anni Lucano è stato segnalato come unico candidato impresentabile per l’Antimafia. Un doppio smacco, in una terra come la nostra, e con grandi partiti colpiti da dure inchieste ed indagini proprio per mafia.

Ma tant’è: paga il giusto per il peccatore. Chi cerca giustizia trova la legge. E potremmo continuare con infiniti proverbi e modi di dire.

L’appello al voto solidale, però, sembra travalicare tutto. Sposta la solidarietà umana sul piano politico, e chiede di “dimostrare” la vicinanza in termini di voti. Non vi nego che la cosa, un po’, mi tenta. Nel senso che la trovo plausibile, seppur non giusta.

Nell’ottica più grande della competizione elettorale, l’obiettivo è sconfiggere la destra. Si tratta di un’obiettivo perso in partenza, perchè Amalia Bruni è destinata a perdere, e la coalizione di centro-sinistra si troverà all’opposizione. Possiamo tranquillamente scommetterci.

Sapendo che perderà, posso avallare l’idea del voto solidale. Oppure, posso tentare di contribuire ad un’improbabile rimonta. Che fare? Anche perché Lucano non prenderà mai i voti necessari per entrare in consiglio regionale, e pur prendendoli dovrebbe essere scavalcato. E sopratutto: siamo sicuri che le liste di De Magistris otterranno abbastanza consensi?

È brutto da dire, ma in certi casi credo sia più opportuno il voto utile. La politica non legittima l’operato di Lucano: questo lo farà il tribunale. Lucano non ha bisogno di competere elettoralmente per dimostrare chi è, perché lo ha già fatto. E purtroppo, la trovata del voto solidale sembra un pretesto per fare incetta di preferenze dopo una campagna elettorale sgualcita e sottotono (e per certi versi volgare e grottesca).

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