La quantità di fesserie che leggo ogni giorno è inquantificabile. Anche per questo, da mesi ormai, ho deciso di alienarmi dai social. Speravo di leggerne di meno. Eppure, con la questione dei vaccini e del rientro a scuola, la situazione è degenerata.

L’ultima cavolata mi è arrivata via mail questa mattina: secondo una senatrice italiana c’è il rischio che gli alunni non vaccinati possano essere in qualche modo bullizzati. La stessa dipinge un quadro drammatico, parla di denunce, rivolte, azioni legali, tutte possibili conseguenze dei probabili atti discriminatori messi in atto da ipotetici bulli presenti nelle varie scuole.

Quando si parla di congetture, non ci batte nessuno. E negli ultimi mesi stiamo arrivando all’assurdo, proprio in vista del rientro a scuola e di tutte le “violazioni” dei diritti che ne conseguirebbero. Come nel caso dei green pass che violerebbero la privacy: come se una scuola non fosse già in possesso di buona parte dei vostri dati sensibili, sia che siate personale o alunni. Tant’è che lo stesso garante ha smentito queste voci.

O ancora, è venuto fuori il caso di un professore “con tre lauree” che non vuole fare la cavia (?) e non vuole pagare per i tamponi. Insomma, vuole fare un po’ come cazzo gli pare: chissà se hai suoi alunni in classe permette di fare altrettanto, o se richiamerà a regole e disciplina.

Insomma, sarà anche una minoranza quella contro i controlli e che fiancheggia i no-vax, ma è davvero rumorosa. E quando vengono meno i presupposti legali (vedasi i recenti ricorsi al Tar puntualmente rigettati) si passa dal piano legale a quello sociale: chi pensa agli alunni o ai docenti non vaccinati?

Potrebbero essere discriminati, dicono. In realtà, sarebbe più corretto affermare che si sono voluti discriminare. Ed ora cercano di far finta di nulla.

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