Ogni tanto succede, in Calabria e nello specifico nel crotonese, che un sindaco si alza con la voglia di dare un segnale chiaro e forte, e compie un’azione eclatante. La forzatura dei lucchetti agli impianti Sorical è ormai un must che si è verificato più volte negli anni. L’ultima, in ordine di tempo, proprio oggi.
Veniamo ai fatti: il sindaco di Cotronei ha forzato la serratura dell’impianto di Trepidò. Questo è accaduto stamattina, dopo che ieri si è verificata una “manomissione” al medesimo partitore per mano di ignoti. Sempre nella giornata di ieri, la sindaca di San Giovanni in Fiore si era recata sul posto – con tanto di fascia tricolore e polizia locale a seguito, nonostante fosse in altro territorio comunale – per un sopralluogo che si è trasformato in una bella tarantella.
A regnare sovrana è la confusione: l’acqua sarebbe stata dirottata unicamente su Cotronei, lasciando a secco o quasi tutti i centri limitrofi. Formalmente si parla di “mano ignota”, ma la presenza del sindaco sulla scena del crimine (che avrebbe impedito la forzatura dei lucchetti da parte degli operai della Sorical) lascia poco spazio all’immaginazione.
Fatto sta che oggi quei lucchetti sono stati fatti saltare, anche se ormai l’esposto in Procura è stato già formalizzato. Una sceneggiata ingloriosa, dove si scontrano la necessità di un bene primario come l’acqua e l’esasperazione di vedersela razionata. E dove si denota l’interventismo a convenienza di certi sindaci: sia quello di Cotronei che quella di San Giovanni in Fiore.
Non risulta, infatti, che nessuno dei due si sia messo a girare nel proprio territorio comunale – bardato di fascia tricolore – alla ricerca di abusivismi idrici. Di allacci abusivi. Di condotte “attaccate” e di sottrazioni illecite.
Non esiste, nella cronaca locale, la storia di un sindaco che con i suoi tecnici si sia recato, strumenti alla mano, a chiudere platealmente una condotta abusiva. Detta in altre parole: i sindaci non combattono questa guerra. Sanno bene, sopratutto nei comuni montani, dove sparisce l’acqua. Ma se ne fottono.
Esistono solo cronache di sindaci – spesso in lotta tra loro – che si fanno le scaramucce. Si puntano il dito a vicenda, se la prendono con Sorical, A2A, Congesi e chi più ne ha più ne metta. Ma poi, a controllare, a verificare, a vedere con i propri occhi non ci vanno mai.
Questo è solo l’ennesimo ed eclatante caso, incommentabile se non fosse per il fatto che tali sindaci passano pure come eroi: come gente che fa “il bene” del proprio campanile, a costo di lasciare a secco tutti gli altri.
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