Ammettere di aver sbagliato non è da tutti. E pur di non farlo, ci sono almeno un paio di modi per girarci attorno: il primo, classico, è far finta di niente, dimenticare, puntare all’oblio che arriva puntuale dopo qualche giorno. Il secondo invece e quello di reagire sfacciatamente, nel tentativo di rigirare la frittata alla bell’è meglio.
A distanza di qualche giorno, infatti, un po’ tutti si sono resi conto del fatto che la città aveva perso un finanziamento da 15 milioni. Ne avevo parlato leggermente in anticipo in quanto, trovandomi a maneggiare notizie tutto il giorno, ed evidentemente la cosa non è sfuggita nè è passata in secondo piano.
Dopo un paio di giorni passati a leggere i comunicati politici, ecco che oggi salta fuori un presunto comunicato a firma di Iginio Pignitore, pubblicato solo da Fantapol (e dunque da prendere con le pinze) dal tono incommentabile, a partire dal suo titolo: “Fondo Gesù, se non è finanziato oggi lo sarà domani“.
Prendendo per buono quanto riportato dalla testata (dato che il consigliere non ne ha scritto nè sul suo blog nè sui suoi social), il sunto è che ora il quartiere “ha un progetto” e che nonostante i fondi persi se ne troveranno altri in futuro. Lo stesso si lascia andare in un improbabile “l’importante è progettare“, evidentemente non tenendo conto di tutti gli sperperi di denaro pubblico portati avanti, sistematicamente, in questo modo.
Aldilà del cattivo gusto del comunicato, c’è da dire una cosa: sul quartiere Fondo Gesù pendono almeno 3 progetti di riqualificazione, che si protraggono nel tempo senza mai essere portati a termine. Quello fatto dall’attuale amministrazione, costato altri 20 mila euro, non sarà altro che carta straccia, a meno che la stessa non lo imponga in un lavoro di più ampio respiro.
Detto questo, i vari progetti su Fondo Gesù sono sostanzialmente gli stessi: oltre alla riqualificazione dell’abitato, il recupero delle aree verdi, la creazione di un parco e l’oramai storica ipotesi del parco fluviale. Idee belle sulla carta, ma che ormai dovremmo considerare a buona ragione irrealizzabili.
E poi: perché mai un progetto scartato dovrebbe essere ripreso in futuro? Misteri che evidentemente non sono tali, nella mente del fortunato consigliere comunale, che vive in un mondo tutto suo.
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