A gennaio abbiamo ricevuto tutti una “sorpresina” da parte del Comune di Crotone: un’ulteriore rata della Tari, che si sommava a quanto già saldato l’anno prima. E l’abbiamo pagata. Malvolentieri, ma l’abbiamo pagata. Ma a che pro?
Da almeno una settimana i cassonetti sparsi per la città sono tornati ad essere stracolmi di rifiuti. Nonostante un netto miglioramento della raccolta da parte degli operatori di Akrea, ai quali va riconosciuto senza dubbio un rinnovato impegno, la spazzatura è tornata ad accumularsi ai bordi delle strade come se nulla fosse.
Tali immagini si ripetono indistintamente da Prestica a Bucchi, e lasciano presupporre per i giorni a venire notevoli disservizi. Perché tutta la spazzatura accumulata in questa settimana non svanirà magicamente, e serviranno giorni per tornare alla “normalità”. Sempre che ci si riesca: il tempo di svuotare un cassonetto, ecco che tornerà pieno entro al fine della giornata.
Ad ogni modo, cercare di individuare un colpevole per questi disservizi è sempre complesso. A sentire le nostre campane, la colpa sarebbe dell’Ato di Reggio Calabria, che avrebbe vietato il conferimento presso l’impianto di Gioia Tauro, e la Lamezia Multiservizi, che avrebbe impedito il conferimento presso l’impianto di Lamezia Terme.
A sentir loro, invece, la colpa sarebbe tutta dell’Ato di Crotone, che avrebbe smesso di pagare per i conferimenti di rifiuti a partire dal finire del 2020. Alcune aziende sarebbero in attesa di ricevere i pagamenti da giugno/luglio del 2020. E per questo, hanno chiuso le porte in faccia ai camion provenienti dalla provincia.
Pecunia non olet, ma la spazzatura si sente eccome. Il tutto, ovviamente, nel bel mezzo del periodo estivo, proprio in quella fascia di tempo che sancisce il periodo clou: dalla prima metà di luglio alla prima metà di agosto. Periodo durante il quale, va ricordato, il conferimento di rifiuti aumenta esponenzialmente.
Ogni anno abbiamo sentito spiegazioni e scuse di ogni tipo, e la colpa è stata fatta sempre “sfumare” in un misto di responsabilità. Sarà così anche quest’anno. E ci ritroviamo, ancora, con i cassonetti pieni ed incapaci di svuotarli per tempo. Una condizione alla quale la raccolta differenziata non può porre rimedio, e che sembra, nei fatti, accompagnarci inesorabilmente nel tempo.
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