Non è un pesce d’aprile. Almeno spero. Perché questa mattina, con mia somma sorpresa, ho notato che il serbatoio di un’auto adagiato sulla spiaggia dallo scorso novembre è stato finalmente ritirato. Chi lo ha preso resta un mistero, ma si conclude così una vicenda lunga circa tre mesi.

L’oggetto, rientrante nella lista dei rifiuti speciali e dunque non smaltibile presso un comune cassonetto, arrivò alla terza scogliera lo scorso 26 novembre, assieme a tanta altra roba successivamente raccolta. Questo, però, non si poteva semplicemente prendere e buttare: è partita così una serie di chiamate e di mail, prima con l’Akrea e poi con l’ufficio ambiente del Comune.

Tutto sembrava fermo. È anche caduta di nuovo la doccia pubblica, precedentemente aggiustata vista una copiosa perdita (circa 2 litri d’acqua al minuto) e lasciata, come sempre in stato di abbandono. Eppure, questa mattina ecco che non mi trovo più il serbatoio, prelevato probabilmente dopo lo sfalcio delle erbe.

Certo, tre mesi sono davvero tanti. Sopratutto se consideriamo che Akrea e Comune si muovo tempestivamente quando ricevono comunicazioni da determinati soggetti. Ma così è, ed il comune cittadino è costretto ad attendere questi tempi.

Ma ci facciamo andar bene questa situazione: l’importante è che quel serbatoio sia stato correttamente prelevato e smaltito. Non è una questione politica, di opposizione o personale, è una questione ambientale. Solo ponendo la giusta attenzione a tutti questi dettagli avremo una città più vivibile.

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