Anche a Crotone c’è stata qualche ora di “agitazione”, con qualche centinaia di persone scese in centro a manifestare contro l’istituzione della zona rossa in Calabria. Il tutto accade dopo le proteste registrate a Cosenza, a Reggio, a Catanzaro ed in numerosi paesi, svoltesi però già nella giornata di ieri. A Crotone si è aspettato un giorno prima di manifestare, ed è opportuno spiegarne il motivo.
Le associazioni di categoria hanno premuto per evitare una manifestazione di piazza. Le principali sigle infatti hanno invitato i rispettivi iscritti a rispettare l’ultimo decreto per rivalersi con i ristori promessi dal Governo, che sarebbero stati richiesti con insistenza dalle stesse. Tuttavia, non tutti hanno gradito la soluzione pacifica, creando una sorta di spaccatura che si era concretizzata già giovedì sera.
Tanto per intenderci, la manifestazione era stata organizzata per venerdì mattina, e l’appuntamento a Piazza della Resistenza – già annunciato tramite post sui social nei principali gruppi della città, successivamente rimossi – era inizialmente per le 9, poi posticipato alle 10. Tuttavia, per motivi interni alle varie sigle, la manifestazione mattutina è saltata, portando alcuni commercianti ad agire arbitrariamente decidendo di aprire al pubblico.
Un’apertura durata solo fino all’ora di pranzo, e che si è riorganizzata visto il continuo diniego delle associazioni più intransigenti. Attorno alle 17 sono iniziati a ricomparire una serie di post – pubblicati sempre dai soliti utenti nei vari gruppi cittadini – che invitavano tutta la popolazione a scendere a protestare, per non fare “i guerrieri solo su facebook” e ribellarsi “alla dittatura”. Appuntamento per le ore 18 non a Piazza della Resistenza (anche perché il Comune non centra nulla) ma a Piazza Pitagora.
Questa volta la manifestazione con corteo s’è fatta. Dai Portici si sono divisi due gruppi, che sono andati ad occupare Via Vittorio Veneto e Via Mario Nicoletta. Al contempo, un corteo ha fatto un giro simbolico attorno al porticato e lungo le vie del centro. Tutti gridavano Libertà! Libertà! ed incitavano l’allontanamento delle forze dell’ordine. Nessuno scontro e nessun ferito – dato che per stessa ammissione dei presunti organizzatori c’è stato chi ha tenuto tutti sotto controllo – ed attorno alle 20 ogni presidio era sciolto. Era pur sempre ora di cena.
Ora, aldilà dello scopo documentale di questo post, sarebbe opportuno allegare le foto e le dirette di chi ha manifestato. Dato che anche in questo caso c’erano una parte di commercianti ed una parte di cittadini. E quest’ultima era decisamente più grande e variegata. Buona parte dei commercianti crotonesi non ha preso parte alla protesta, non perché codardi ma perché coscienziosi: non tutti ritengono opportuno protestare nel bel mezzo di una emergenza sanitaria, pur non nascondendo il proprio disappunto.
Una sceneggiata, comunque, che servirà a poco e niente, fatta più che altro per “mettersi a posto” con le proteste delle altre città. Perché ricordate: se è vero che l’abbùttu ù crìda àru dijùnu, è altrettanto vero il classico e tradizionale chiagn’è’fòtt.
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