Tempo addietro avevo approfittato di un’iniziativa lanciata da Wikimedia Italia, che mi permetteva di richiedere una copia gratuita del libro Open source, software libero ed altre libertà di Carlo Piana, da ricevere direttamente a casa in formato cartaceo. Inutile dire che non mi sono lasciato sfuggire l’occasione, e dopo il periodo di fermo ecco che oggi il corriere mi consegna il pacco.
La questione dell’open source e del software libero è ancora molto importante nel dibattito del mondo della tecnologia, anche se non è più centrale. Nei primi anni 2000 il coinvolgimento per le tecnologie libere – sia software che hardware – e condivise era tale da rendere prospettabile un futuro sviluppo in questo senso. Oggi invece, a distanza di vent’anni, posso amaramente dire che non è più così.
Ci si è rassegnati al proprietario, al software aziendale, ed anche i progetti open come Android o Chromium sono oramai mero appannaggio di grandi aziende informatiche, che di fatto monopolizzano il mercato a loro piacimento. Alla faccia dell’open.
Ma è comunque ancora importante – molto importante – parlare di software libero, di sviluppo libero. Creare una rete dove i contenuti siano di tutti, in un mondo dove ormai tutto ciò che è digitale è di proprietà di poche società. Prendete il caso della musica, con il concetto di proprietà passato in mano a questo o quel servizio streaming, che concede agli utenti la possibilità di accedere al proprio catalogo pevio pagamento.
Ecco, questi sono “problemi” sempre meno sentiti. Ed è importante rimanere aggiornati in tal senso, rimanere vigili e attivi nel voler contribuire a qualcosa di open, qualunque cosa sia.
A tal proposito, vorrei soffermarmi non tanto sul libro (che per ovvi motivi non ho ancora letto, avendolo ricevuto poco fa) ma sul messaggio di ringraziamento contenuto al suo interno: un ringraziamento per l’impegno profuso in Wikimedia e affini. Un ringraziamento che è una cosa rara, e spesso è prettamente “interna”, cioè fatta solo ed esclusivamente tra addetti ai lavori.
Nessuno ti ringrazia, quando curi voci Wikipedia, carichi documenti in formato open (sempre più spesso in dominio pubblico, per quanto mi riguarda), inserisci open data o aggiorni mappe e informazioni. Anzi, il più delle volte ti deridono, perché non riescono a capacitarsi di tutto questo “lavoro” svolto gratuitamente. Nel resto dei casi, ti ignorano, come quando inviti gli enti a partecipare ad eventi, ed anche quando accettano non ti ringrazieranno mai pubblicamente.
Ma va bene così. L’importante, a questo punto, è dare una mano. Un contributo. E non c’è testimonianza più concreta e sincera del lavoro svolto da tutti per rendere la rete un posto migliore.
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