Si avvicina il termine per la presentazione delle liste elettorali, ed i partiti in città sono ancora in confusione. Il cdx ed il csx si contendono l’appoggio delle liste di Pedace, pronto a sostenere chi gli darà maggiori garanzie con le sue cinque liste, ed intanto all’interno delle coalizioni si continua a litigare sui nomi: non più dei candidati a sindaco, ma degli aspiranti consiglieri ed assessori.
Il gioco politico è in atto, è in fermento, ed è prioritario in questo momento prediligere la formazione di una squadra forte rispetto al programma elettorale. Certo, prioritario per i partiti, che qualche strategia devono pur mettere in campo per arrivare quanto meno al ballottaggio, ben consapevoli che certi nomi contano più di ogni programma ben scritto.
Quel che appare certo, in questo scenario ancora in definizione (e che ci proprorrà sicuramente qualche altra sorpresa) è il tramonto del Movimento 5 Stelle cittadino, che con le sue scelte non ha fatto altro che scavarsi una fossa comoda e spaziosa, e che in questi giorni ha espresso pubblicamente tutto il peggio di se stesso.
Che l’ambiente del movimento fosse acido è noto da tempo, sin dalla sua formazione agli albori. Ma fino ad oggi le beghe e le rivalità erano state trattenute dall’unità che si doveva dimostrare, ed alla quale oggi non tiene più nessuno: è un tutti contro tutti, dal quale traspare l’immaturità personale di molti esponenti, capaci solo di sbraitare, gridare, attaccare, insultare… niente di più, niente di meno.
In questo clima, dove lo stesso Movimento si è trovato frammentato non riuscendo ad arrivare coeso neppure alla formulazione di un candidato a sindaco, sono arrivate poi tutta una serie di sonore sberle: il mancato appoggio delle senatrici cittadine, il passaggio di una larghissima fetta dell’elettorato nel movimento di Voce (che di fatto raccoglie buona parte degli ex attivisti grillini), la mancanza di fiducia nel candidato scelto “forzatamente”, le beghe per le certificazioni, ed infine la mancata alleanza con l’ennesima listarella inutile, quella della provincia della Magna Grecia.
Tutti hanno sbattuto le porte in faccia al Movimento 5 Stelle, o almeno alla sua versione “ufficiale”. Ma alla fine della fiera, gira e rigira, la posizione del candidato a sindaco riflette bene il percorso forzato dello stesso: non è colpa mia. È un classico, in un movimento politico che ha fatto della discolpa un elemento fondante. È sempre colpa di qualcun altro.
Ecco, come già detto, l’immaturità personale di molti grillini crotonesi sarà la prima causa di una sonora sconfitta per un movimento oramai feticcio di non si sa più cosa. Ed un’ulteriore riprova di ciò si avrà alla presentazione della lista: al posto dei mariti troverete le mogli, al posto degli esponenti storici troverete i ragazzini (giovani e giovanissimi, alcuni trombati alla scorsa tornata elettorale per lasciar posto ad altri arrivisti), al posto di gente seria troverete la qualunque.
E sarà così che al posto loro, in consiglio comunale, troverete qualcun’altro.
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